Dispositivi intelligenti, connettività e nuovi media influenzano la nostra vita e il nostro modo di lavorare
Il mondo sta cambiando a una velocità sbalorditiva, le nuove tecnologie si stanno evolvendo rapidamente, e questo porta alla creazione di nuovi posti di lavoro in tutti i settori; resistono solo i vecchi mestieri capaci di adattarsi agli attuali e ai futuri cambiamenti. Gli artigiani spariscono gradualmente e ciò è causato dall’avvento delle nuove tecnologie, dai giovani che preferiscono altri lavori e dal consumatore che non viene più educato a scegliere il prodotto fatto a mano (un prodotto di valore, unico e con un standard elevato).
Tutte le aziende, anche quelle che lavorano in ambiti più tradizionali, dovranno cambiare il loro modo di operare.
“Il digitale non è un nuovo settore, ma un nuovo modo di fare le cose che contamina tutti i settori e tutte le professioni”- dice Alberto Onetti *(responsabile Startup Europe Partnership e Chairman della Fondazione californiana Mind the Bridge, la cui missione è quella di ispirare, formare e stimolare una nuova generazione di giovani imprenditori europei). Il valore delle aziende lungimiranti sta proprio nella capacità straordinaria di utilizzare il digitale e nella capacità di immaginare nuove figure professionali per poi crearle davvero.
Partendo da tutte queste considerazioni, prevedere quali saranno i futuri posti di lavoro tra 10 anni non è facile, ma possiamo avere un’idea delle competenze che verranno ricercate sul mondo del lavoro. A tal proposito, c’è chi sta già analizzando, in modo professionale e organizzato, le tendenze attuali per scoprire come si evolverà la società globale. Il nome dell’Organizzazione di ricerca è “Istituto per il Futuro” (Institute for the Future-IFTF), un gruppo di ricerca indipendente, senza scopo di lucro con più di 40 anni di esperienza di previsione, il cui lavoro sta identificando le tendenze emergenti e le discontinuità che trasformeranno la società e il mercato globale. La ricerca dell’IFTF si concentra su un ambito vasto di tendenze che riguarda la salute, l’assistenza sanitaria, fino ad arrivare alla tecnologia, al posto di lavoro e all’identità umana, e si è sostanziata in uno studio sui cambiamenti che sono iniziati a livello sociale e che avranno un impatto rilevante sull’organizzazione futura del mercato del lavoro.
I ricercatori dunque, hanno evidenziato 6 indicatori di variazione per il 2020:
- Aspettativa di vita più lunga: le persone vivono per molti anni, tuttavia negli Stati occidentali il tasso di natalità è in declino e la popolazione invecchia; così sempre più persone anziane dovranno adattarsi al mercato del lavoro;
- Apparecchi e sistemi intelligenti: la robotica e l’ingegneria si stanno sviluppando rapidamente, dunque in futuro molte attività saranno svolte dalle macchine, in parte o totalmente; l’uomo dovrà trovare il proprio posto in questo nuovo contesto;
- Il mondo dei dati: i computer si sono evoluti molto e possono raccogliere ed elaborare dati su qualsiasi cosa, ecco perché avremo bisogno di competenze sull’interazione dei dati per prendere decisioni per il raggiungimento dei nostri obiettivi;
- Ecologia dei nuovi media: tecnologie (video, animazioni digitali, giochi ecc.) hanno creato un nuovo linguaggio di comunicazione. Nuovi media rendono possibili piattaforme online, costruiscono reputazioni ed identità, portando trasparenza al nostro lavoro ed alla nostra vita. C’è anche l’inversione della medaglia: la verità può essere modificata facilmente, poiché chiunque può lanciare o fotografare un evento e rendere le cose diverse da quelle realmente accadute; pertanto dobbiamo essere più scettici, ma anche più aperti all’analisi di una situazione con diverse prospettive;
- Organizzazioni molto strutturate: molte organizzazioni che conosciamo oggi sono il prodotto di centinaia di anni di conoscenza scientifica e di scoperte; questo panorama è stimolato dalla nuova generazione di concetti e abilità lavorative che creeranno modelli e strumenti educativi diversi da quelli a cui siamo abituati attualmente;
- Connettività globale: la globalizzazione favorisce gli scambi economici e l’integrazione tra gli Stati, ma determina anche i cambiamenti nella strategia di grandi aziende che vogliono restare competitive. Paesi meno sviluppati non solo saranno fornitori di talenti, ma rappresenteranno anche veri punti vendita, quindi è necessaria una sensibilità culturale e competenze di comunicazione interculturale.
Sulla base di questi indicatori, ecco le 10 competenze che verranno ricercate in futuro sul mercato del lavoro:
- Sense-making: capacità di comprendere il significato del soggetto discusso e di altri problemi complessi che non possono essere “codificati” ed elaborati da un computer;
- Intelligenza sociale: la capacità di connettersi con gli altri in modo diretto e profondo, di ascoltare e di interagire;
- Pensiero innovativo e adattivo: la capacità di adattarsi a diversi compiti e trovare soluzioni innovative;
- Competenza transculturale: la capacità di lavorare in ambienti culturali diversi;
- Pensiero computazionale: l’abilità di tradurre grandi quantità di dati in concetti astratti e comprendere le connessioni;
- Nuova alfabetizzazione dei media: la capacità di sviluppare contenuti basati su nuove forme multimediali e la capacità di utilizzare la comunicazione persuasiva;
- Transdisciplinarità: la capacità di comprendere e di utilizzare i concetti di diverse discipline;
- Disegno mentale: la capacità di capire i compiti e di adattare i processi di lavoro per raggiungere gli obiettivi desiderati;
- Gestione del carico cognitivo: la capacità di filtrare le informazioni in base all’importanza e di sfruttare al meglio le risorse cognitive;
- Collaborazione virtuale: la capacità di lavorare in modo produttivo come membro di una squadra virtuale.
Considerando le competenze sopra citate, che cosa possiamo fare per non trovarci impreparati di fronte ad un mercato del lavoro in continua evoluzione?
La risposta è semplice, ma richiede impegno: prepararsi adeguatamente e aggiornarsi continuamente, qualunque sia l’ambito lavorativo scelto; se poi siamo anche abili nell’uso della tecnologia, il successo è garantito.
– di Lucia Elena Ionita
Fonte: myourjob.it