La tecnologia si evolve, il mercato si adegua con l’avvento di nuove figure digitali.
Secondo i dati di Assinform il mercato digitale in Italia è in crescita, ha superato i 66 miliardi di euro, un dato direttamente proporzionale alla nuova politica industriale orientata all’innovazione. Questo fa sì che la domanda di professioni digitali sia in costante aumento e vada di pari passo con la costante evoluzione delle tecnologie.
Nel settore dell’ICT c’è molto fermento per tutto ciò che concerne lo studio e il progresso nei settori dell’intelligenza artificiale, dell’Internet of Things, della robotica e della domotica. Senza dimenticare il versante sicurezza, legato alla protezione dei dati con la cyber security, un ambito che sta diventando sempre più importante, considerati l’escalation di attacchi hacker e l’entrata in vigore del “Gdpr – General Data Protection Regulation”.
La domanda di professioni digitali è in costante aumento, come evidenziato anche in un’audizione del Presidente dell’Istat alla XI Commissione “Lavoro, previdenza sociale” del Senato della Repubblica. Tra le 221 categorie in esame, l’Istat ha identificato 27 professioni vincenti tra queste compaiano gli analisti e i progettisti di software e gli specialisti nei rapporti con il mercato e nel marketing.
Stando alla stime dell’Osservatorio delle Competenze Digitali, il lavoro nel settore dell’ICt non manca, nel triennio 2016-2018 si potrebbero creare 85 mila nuovi posti di lavoro che richiedono specializzazione nell’ambito delle competenze digitali.
Per queste posizioni, il mercato richiede il 62% di laureati e il 38% di diplomati; attualmente il nostro sistema formativo propone troppi diplomati e pochi laureati in percorsi ICT. Stanno però crescendo le immatricolazioni in facoltà dell’area ICT anche se è alto il tasso di abbandono, soprattutto nelle triennali di informatica. Nei percorsi universitari cominciano però a farsi strada le competenze legate a Big Data, Data Science, Cybersecurity.
La linea naturalmente la detta il mercato, dove accanto a figure professionali di stampo tradizionale ne stanno emergendo di innovative come il change manager, l’agile coach, il technology innovation manager e il chief digital officer. Questi professionisti possiedono competenze tecnologiche avanzate che uniscono a quelle manageriali, sono dotati di pensiero creativo, hanno una spiccata intelligenza emotiva. Su di loro grava la gestione del cambiamento dettato dalla nuova era digitale. A loro spetta il compito di governare strategicamente i cambiamenti dettati dalle aree Iot, Security, Big Data, Cloud, Social e Mobile.
Fonte: https://www.cliclavoro.gov.it/approfondimenti/Pagine/Le-nuove-professioni-del-Digitale0728-9449.aspx