Dà un pò di tempo si sente rieccheggiare, per le strade della nostra italica terra, una parola dal senso ai molti ignoto ma che, inserita adeguatamente in taluni contesti, dona alle frasi un tono di freschezza ed un alone di serietà.
La parola di cui stiamo parlando è: startup. Un termine ben poco italico che troviamo spesso sui quotidiani, in televisione, alla radio, su riviste, su cartelloni pubblicitari…
Ma qual è il significato di questa parola? Scopo di questo post è far luce sull’argomento, liberando finalmente molti dall’imbarazzo di usare la parola startup senza sapere esattamente di cosa si stia parlando (è una situazione in cui mi sono trovato anche io, ma adesso che ho scoperto il significato vivo in maniera molto più serena).
Citando Steve Blank dal libro The Startup owners manual (in pratica una specie di bibbia dello startupper):
Le startup non sono versioni in piccolo di grandi aziende. Una startup è un’organizzazione temporanea in cerca di un modello di business ripetibile, scalabile e profittevole.
Quindi per startup si intende un qualsiasi tipo di organizzazione (che sia un gruppo di persone, una cooperativa, una società o un gruppo di amici) che cerca di capire come rendere profittevole la propria idea utilizzando dei processi che siano ripetibili (vale a dire “se faccio l’operazione X, ottengo il risultato Y) e scalabili, cioé che permettano all’impresa di crescere (ma perché no, anche di decrescere se necessario).
La strada per diventare un’impresa che funziona è tutt’altro che scontata. Il fatto è che quando si ha un’idea in testa che sembra funzionare, non è detto che questa abbia la stessa efficacia nella realtà, soprattutto quando si tratta di idee innovative e rivoluzionarie.
Infatti, come lo stesso Steve Blank scrive:
Al suo primo giorno, una startup è un’iniziativa basata sulla fede e costruita su credenze
Ciò che abbiamo, infatti, sono le nostre ipotesi su come dovrebbero funzionare le cose, e poco altro. La fase di startup è proprio quella, quindi, in cui si cerca di comprendere se quello che si vuole offrire è utile per qualcuno e se esiste un modo per creare un’azienda economicamente sostenibile (altrimenti, come troviamo il tempo per lavorarci?).
Conseguenza della scarsa conoscenza di quello che effettivamente si offre e dei processi necessari per creare un’impresa che funziona è l’alto tasso di mortalità delle startup. Ma quante idee non entrano MAI nemmeno in contatto con la realtà?
Fonte: https://www.fattelo.com/it/blog/2013/11/18/cosa-significa-la-parola-startup/